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Antonio Marras

Antonio Marras è nato ad Alghero, in Sardegna.
La terra che influenza profondamente la sua estetica e il suo stile.

 


Moda

Sin dalla sua prima collezione nel 1987, Antonio Marras si distingue per le sue sperimentazioni, per la sua capacità di “sentire” le diverse realtà che lo circondano, le commistioni con l'arte, la musica, la danza, il teatro e il cinema. La moda è per lui l'anello di congiunzione tra tutti gli altri linguaggi; un nuovo alfabeto che, a suo modo, usa per dialogare con il mondo.

Il suo debutto nella moda avviene nel 1996 quando viene invitato a presentare una sfilata couture a Roma. Nel marzo del 1999 a Milano è la volta del suo primo prêt-à-porter.

Parallelamente Marras continua a sperimentare le due linee: Laboratorio e Serie Limitata. Non si tratta esattamente di prêt-à-porter, né di couture. Sono oggetti, ideati e realizzati nella casa-studio del designer ad Alghero, totalmente a mano e rigorosamente in edizione limitata.

Nel 2003 Antonio Marras viene nominato direttore artistico di Kenzo. L'anno successivo viene presentata a Parigi la prima collezione Kenzo di Antonio Marras.

Nel frattempo la Maison si espande con la collezione uomo, la linea contemporanea I’M Isola Marras oltre agli accessori. Queste si intersecano con una serie di altre collaborazioni, tra cui Collistar per il make up, Moleskine, Piquadro e tante altre.

Sardegna

Tra gli elementi chiave dello stile di Marras ci sono: una meticolosa attenzione all'artigianato, la Sardegna come punto di partenza d'ispirazione e il "ligazzio rubio" che in sardo significa il filo rosso e che diventa un tratto distintivo del suo stile, un vero e proprio “fil rouge”. ”.

Nonostante il lavoro lo tenga costantemente in viaggio, Antonio Marras continua a vivere in Sardegna, consapevole che la sua forza viene dall'Isola. Vive ad Alghero in una grande casa-studio, con tutta la sua tribù-famiglia che partecipa attivamente al lavoro creativo.

Arte

Accanto alle sue creazioni nel mondo della moda, Marras è impegnato in numerose mostre, dove costruisce dialoghi con grandi nomi come Maria Lai, Carol Rama, Claudia Losi.

Le opere spaziano dalla pittura alle mostre fotografiche. Notevoli sono le sue installazioni tra le quali ricordiamo Archivio Provvisorio nel 2011 alla Biennale di Venezia, e la sua antologica Nulla dies sine linea presentata nel 2016 alla Triennale di Milano. Nel 2018 è stato autore di sedici opere per il progetto #laculturasifastrada, iniziativa promossa dalla casa editrice Zanichelli.

Dopo vari progetti di costumi per spettacoli teatrali, Antonio Marras esordisce come regista e presenta nel 2017 il suo primo spettacolo teatrale “Mio cuore, io sto soffrendo”.

Progetto

Costantemente disposto a sperimentare in nuovi territori, Antonio Marras abbraccia anche il mondo del design. Intesse rapporti con Saba per divani e sedie, impiega artigiani sardi per realizzare tappeti e infine inizia a sperimentare con la ceramica, creando vere e proprie installazioni come “Outdoor Living” presentata a Venezia dalla Galleria Rossella Colombari.

Tutto questo diventa: Casa Marras, dove collezioni di ceramiche, tessili, carte da parati, coperte diventano una famiglia di oggetti dedicati a decorare le nostre case e le nostre vite.

Curiosità e ricerca

Marras attraversa tutti i campi del mondo della cultura visiva, fondendo decori e dettagli provenienti da epoche e mondi apparentemente incompatibili. È noto per la sua curiosità intellettuale e per le sue ricerche spesso lontane dagli stereotipi della moda. Le sue creazioni parlano di identità, esuli e rifugiati, di multiculturalismo, di mondo e di fede. La ribellione all'estremismo e alla “purezza” è un tratto distintivo della sua ricerca che viaggia tra le discipline senza pregiudizi o barriere.